lunedì 30 aprile 2012

Dracula

Oggi vi parlo di uno dei più famosi romanzi della letteratura gotica: Dracula di Bram Stoker.
Un romanzo che ha influenzato in modo evidente tutta la letteratura horror del '900, dando alla figura del vampiro un posto di spicco tra le varie creature delle tenebre.
Ultimamente nessuno vuol sentire più parlare di vampiri e io quasi quasi son d'accordo... l'ossessione che la saga della Meyer ha scatenato è sfociata in odio e avversione. Questo sia per i vampiri dalle strane caratteristiche che ne sono usciti fuori, ma soprattutto per i libri molto scadenti che sono stati pubblicati seguendo questa scia di fama (e che altrimenti non avrebbero mai visto la luce).

In questi giorni sono voluta ritornare alla classica figura del vampiro e ho riletto Dracula. Sono stata molto molto piacevolmente sorpresa, in quanto non me lo ricordavo granchè bene.
La figura del vampiro è unicamente quella di un mostro da togliere di mezzo per il bene dell'umanità, l'autore non si sofferma a studiare il suo personaggio e i lati "umani" che potrebbe avere. Egli rappresenta il Male e basta! La storia si concentra invece sugli sforzi di alcuni uomini e una donna di combatterlo.
E' davvero un libro fantastico. La scelta stilistica di scrivere questo romanzo come una raccolta di pagine di diario dei vari personaggi permettere di conoscere più a fondo i loro sentimenti e il loro carattere.

Andando in giro per la rete ho letto che alcuni hanno definito questo libro "palloso"; il perchè è semplice: il vampiro in realtà è una figura che appare poco e resta avvolta nel mistero, il suo personaggio non è sviluppato come invece nei libri contemporanei. Bisogna tener conto, cosa che molti non fanno, che questo è un romanzo gotico ottocentesco, scritto per di più da un autore cristiano.
A quanto mi risulta solo dagli anni del dopoguerra la figura del vampiro (e di altre figure dell'immaginario horror) è risultata davvero la protagonista incontrastata di un libro, assumendo una sfumatura romantica. E' diventata una creatura dannata ma capace di provare sentimenti, una creatura da compatire e persino da amare.
Chi ama di più i romanzi che vedono la figura del vampiro come una creatura da comprendere e conoscere, allora non troverà per nulla soddisfacente il Dracula di Stoker. E ho i miei dubbi che possa trovare interessanti altri romanzi horror dello stesso periodo.


Trama : Il giovane avvocato Jonathan Harker è inviato in Transilvania dal suo capo, per curare l'acquisto di un'abitazione a Londra fatto da un nobile locale: il Conte Dracula.
Già dall'inizio il viaggio del giovane si rivela pieno di stranezze e con il passare dei giorni alcuni particolari diventano terrificanti...Jonathan si trova intrappolato nel castello Dracula e scopre la vera natura del Conte.
Intanto in Inghilterra, la fidanzata del giovane avvocato, Mina Murray, con la sua più cara amica, Lucy Westenra, soggiornano a Whitby. Mina attende con ansia il ritorno del fidanzato che ritarda misteriosamente, intanto ha inizio una serie di fatti strani. Una nave "fantasma" arriva a Whitby e Lucy comincia ad avere strani comportamenti...
Quando finalmente si hanno notizie di Jonathan, Mina parte per andare da lui, lasciando l'amica, la quale si ammala gravemente. Il dottor Seward e Van Helsing cercano di comprendere cos'abbia e di guarirla..
Si ritrovano quindi sulle tracce del Conte, la vera causa della malattia della povera ragazza..
Inizia una lotta estrema per uccidere questo mostro, a cui si uniscono anche Mina e Jonathan, il quale, tornato dal viaggio in Transilvania, è stato gravemente malato a causa del funesto viaggio e ora vuole mettere fine alla  vita di quella creatura che ha fatto tanto soffrire lui e le persone a lui care.

sabato 28 aprile 2012

1° tentativo: fallito!.... fatevi 4 risate..

Ciao a tutti,
qualche giorno fa sono stata a casa di una amica e mentre prendevamo il thè ho assaggiato una pan di spagna molto buono preparato da lei.
Prima di iniziare a raccontarvi cosa è accaduto, voglio fare alcune premesse.
Ho 25 anni, vivo ancora a casa coi miei e cucinano tutto loro. Non mi sono quasi mai avvicinata ai fornelli e le mie poche esperienze culinarie consistono in: fare tisane o ciobar, i toast, le pizzette con il pan carrè, friggere un uovo (cosa che trovo già più complicata), impanare le cotolette e mettere i condimenti  sulle pizze (cosa che fanno anche i bambini all'asilo).
La mia ignoranza in fatto di cucina è dovuta a tanti fattori, tra cui la famiglia che molto non si fida e poi la mia tantissima e immensissima pigrizia.
Ogni volta che la pigrizia mi ha abbandonato e ho avuto la forza di dire "dai, facciamo qualcosa", i miei hanno preso mestoli e pentole e, chi diceva "no, questo non si fa così", "no, questo lo fai male", "no, questo  è difficile, meglio se lo faccio io"... è sempre finita che io guardavo e loro cucinavano.
Ogni volta la mia migliore amica mi invogliava a fare da sola e ogni volta, sapendo come sarebbe finita, ci rinunciavo... questo fino a ieri sera.

Mangiando il pan di spagna cucinato dalla mia amica ho pensato subito di chiedere la ricetta soprattutto dopo aver saputo che "era cosa da poco" e "bastava mescolare tutti gli ingredienti insieme e infilarla in forno"...

Ebbene ho deciso di mettermi all'opera!
Ieri sera sono andata al supermercato, ho comprato la farina e il lievito e sono tornata a casa.
Quando dopo cena tutti sono andati a letto e nessuno poteva più interferire coi miei pasticci, ho chiamato il mio ragazzo (che è cuoco) sperando in un sostegno morale ma soprattutto pratico.
Ed ecco sono iniziati i disastri.. credo che lui non abbia riso tanto in vita sua...
Prima di tutto non ero sicura di dove dovevo mettere gli ingredienti, forse andavano mescolati sul tavolo... ma non era così, perchè il pan di spagna è liquido, quindi va messo in una ciotola.
Inoltre ho scoperto di aver comprato il lievito sbagliato, quello a cubetto che ho visto usare per le pizze... non quello in bustina...e quindi altre risate...
Poi mentre camminavo su e giù per la cucina, col foglietto della ricetta tra le mani... magicamente questo è sparito. E' iniziata così la ricerca della ricetta, sto foglietto non si trovava più da nessuna parte, non era sul tavolo e neanche a terra, né nel forno e nemmeno in frigo. Magicamente l'ho ritrovato nella mia camera, anche se non mi ricordo di avercelo portato.
Intanto erano già le 11 di sera e non avevo neanche iniziato a pesare gli ingredienti. La mia pigrizia stava riaffiorando e volevo conservare tutto e andare a letto senza neanche provarci.
Il mio ragazzo al telefono mi chiamava "disastrina" e mi diceva che si sarebbe arrabbiato se mollavo. Avevo deciso di provarci e ormai andava fatto!
Alla fine abbiamo deciso di usare il lievito sbagliato, sperando funzionasse lo stesso. Ho iniziato a pesare gli ingredienti e a mescolarli (con la speranza che io non abbia sbagliato le dosi, cosa che credo molto probabile).
Il mio ragazzo allora mi chiede di leggergli il procedimento scritto nella ricetta, ma ahimé! non c'era alcun procedimento. La mia amica mi aveva detto a voce di mescolare tutto insieme e basta. Ciò è valso almeno un altro quarto d'ora di risate da parte sua.

A mezzanotte ho finalmente messo l'impasto nella teglia e l'ho infilato nel forno già caldo. Bisognava aspettare 30 minuti, senza ovviamente aprire il forno, altrimenti il pan di spagna invece di gonfiare si sarebbe afflosciato.
Ho aspettato mezz'ora... quaranta minuti... un'ora.... l'impasto è diventato di un dorato invitante, proprio del colore giusto... ma non si è gonfiato neanche di un centimetro! O_O


Ho dovuto tirarlo fuori altrimenti si sarebbe bruciato e ormai era inutile che aspettassi di vederlo gonfiare, era più probabile che degli elefanti rosa che volavano entrassero in casa in quel momento.

Ma non mi arrendo! Proverò ancora ed ancora... buahahahah...

domenica 22 aprile 2012

Earth Day!

Come ogni 22 aprile oggi si festeggia in tutto il mondo l'Earth day, un giorno dedicato alla nostra cara Terra!
La celebrazione serve a ricordare che il nostro pianeta ha bisogno del nostro aiuto, per sensibilizzare la gente a comportarsi meglio verso ciò che la Natura ci dà e per insistere sullo sviluppo di nuove tecnologie e ricerche che salvino la Terra dai disastri che compie l'uomo ogni giorno.


Ognuno di noi può scegliere di fare qualcosa di utile, magari riflettere e capire come potrebbe impegnarsi a salvare la Terra con piccoli gesti quotidiani semplicissimi e che non costano nulla.


Se tutti ci impegnassimo in questo, non solo oggi, ma ogni giorno della nostra esistenza, il mondo sarebbe migliore e con esso pure noi! Impegnarsi è un gesto d'anore verso il pianeta, gli altri, ma anche verso noi stessi.



sabato 21 aprile 2012

Il suono della natura...

Cercando di dimenticare quanto mi hanno fatto incazzare i tizi che hanno cambiato la visualizzazione del profilo di blogger... ecco che pubblico una notizia che potrebbe interessarvi.
In realtà non è cosa nuova. E' una notizia che ho sentito parecchio tempo fa, ma che voglio rispolverare e condividere con voi.
Non so se sapete che....
LA NATURA SUONA!!!... no...non pensate che mi sia drogata.

Vi riporto qui un'articolo di La Repubblica del 2009:


La musica segreta delle piante, la linfa scorre e produce le note.

Laura Silingardi, musicologa, e Tiziano Franceschi, programmatore informatico, accompagnati da un geranio odoroso, fanno sentire i suoni della pianta, la musica della natura. Aiutati da un apparecchio, un convertitore di impulsi, I vegetali suonano tutto il giorno, mentre di notte dormono: è il momento in cui "la linfa scorre talmente lenta che la macchina non riesce a percepirla"


di Anna Cirillo


Da una foglia di graminacea a un albero secolare, tutto suona. La voce delle piante è una melodia che scaturisce dal movimento della linfa e si traduce in musica, diversa a seconda degli esemplari. Possibile? Sentire per credere quello che accade nel salone di Villa Giulia, a Verbania, dove "Editoria e Giardini", la rassegna di libri, appuntamenti e visite guidate (fino al 27 settembre 2009) ospita un incontro speciale. Laura Silingardi, musicologa, e Tiziano Franceschi, programmatore informatico, accompagnati da un geranio odoroso, fanno sentire i suoni della pianta, la musica della natura. Aiutati da un apparecchio, un convertitore di impulsi.
 «Collegato alle foglie con i sensori è in grado di leggere il movimento della linfa, dal quale si può ricavare la melodia - spiega la musicologa - I primi esperimenti di questo tipo sono stati effettuati in America negli anni Settanta, quasi per gioco, quando un tecnico mise in comunicazione una “macchina della verità” a una pianta in vaso invece che a un essere umano». Si voleva osservare e verificare l’esistenza di una sensibilità di reazione del mondo vegetale di fronte a stimoli esterni.
 Così, da quasi un decennio, Laura, 47 anni e tre figli, che condivide questa ricerca a metà strada tra natura e spiritualità con il marito Tiziano, si muove in tutta Italia, gratuitamente e con scopi divulgativi, per far conoscere la musica delle piante: il convertitore di impulsi rileva le variazioni di movimento che vengono poi trasformate in suoni diversi per ogni specie (si possono ascoltare su Internet in www.vocidipiante.it). «Ho messo sullo spartito la melodia di una pianta e ho cercato di analizzarla da un punto di vista compositivo, di struttura - dice la Silingardi - Come grammatica musicale sono dovuta andare molto indietro nel tempo. Tecnicamente il mondo verde produce note attraverso tetracordi. Si tratta di melodie formate dalla successione di quattro suoni, come accadeva nella musica della Grecia antica. Ogni pianta gioca su questi quattro “accordi” che si intrecciano, si scambiano, tra melodie più gravi o acute a seconda delle caratteristiche organolettiche del vegetale, visto che non tutte le linfe sono uguali».
 I vegetali, aggiunge, suonano tutto il giorno, mentre di notte dormono: è il momento in cui «la linfa scorre talmente lenta che la macchina non riesce a percepirla». Laura Silingardi fa un esempio: la Rosa di Gerico, la pianta del deserto che solo con un po’ di acqua rinasce e diventa verde. «Quando la colleghi ai sensori e aggiungi l’acqua riprende subito suoni e vitalità, è molto affascinante ascoltarla». E racconta di come gli alberi manifestino “paura”, per esempio di fronte al fuoco: «Tendono a raccogliere la linfa verso il tronco, le radici, la parte vitale, mentre i suoni precipitano subito verso toni più gravi». C’è chi dice che il canto segreto delle piante possa essere ascoltato dall’orecchio umano anche senza apparecchi: una capacità, assicura, appannaggio solo di spiriti nobili, come il Dalai Lama.
(Fonte: http://milano.repubblica.it/dettaglio/articolo/1724473)


Se vi interessa sentire il suono di qualche pianta, potete andare a questo link:
 http://www.vocidipiante.it/Audio%20Files.htm


 Buon ascolto! ^__^


Ma porca p...aletta!

Salve!
Ero allegramente entrata su blogger per dare un'occhiata, ma ero senza idee. Non avevo alcun argomento interessante da presentarvi... ma ci hanno pensato altri a farmene venire uno!

Chi razza è l'addetto alla piattaforma blogger? Questa domanda mi frulla da un paio di secondi nel cervello e se ottenessi una risposta credo che prenderei l'aereo.... per andare a trovare questo caro, dolce, simpatico.. IMBECILLE!

Come vedete la sorpresa di trovare tutto cambiato non mi è piaciuta molto. Non si trova nulla! A parte che la visualizzazione è orrenda...
A qualcuno di voi piace? mi piacerebbe molto sapere se sono l'unica a lamentarsi...